L'insegnante che non sa disegnare
Aggiornamento: 12 lug
Il punto non è saper disegnare bene o imparare a disegnare bene, ma imparare a conoscere e sperimentare in prima persona gli strumenti che proponiamo ai bambini per offrire la possibilità di continuare ad usare un linguaggio che nutre la creatività e il pensiero.
Se il disegno poi avviene all'aperto è ancora meglio, poiché ormai i benefici dell'outdoor education, da un punto di vista fisico, mentale ed emotivo, li conoscono anche i "non addetti al lavori",ne ho scritto in Fuori, libro a cura di Monica Guerra (2014), in Didattica all'aperto, a cura di Michela Schenetti (2022) e anche qui https://bambinienatura.it/esperienze/disegnare-la-natura-fuori/ ma il punto è: quando avete disegnato per l'ultima volta? Perché avete smesso?
E come docenti: quando disegnate assieme ai bambini? Perché trovo frustrante questo linguaggio tra i cento che sosteniamo? Quale messaggio sto trasmettendo ai bambini con il mio linguaggio non verbale?
L'ispirazione
Non la addomestichi. Non la calendarizzi. Ad un certo punto si spegne e ti lascia senza parole, senza immagini e senza fiato, come una lunga apnea priva di suoni e respiro.
Di solito accade quando hai dato troppo spazio ai tempi serrati, alla velocità, allo squilibrio: ha la parvenza del vuoto e l'unica soluzione è lasciarsi annegare.
Può durare una settimana, può durare un mese, quando morì mia madre durò dieci anni, poi una mattina ti svegli con la testa che esplode e una luce nel cervello.
Vedi, senti, ascolti, crei.
Rinasci.
